Pubblicato nel 1978, più volte ristampato e tradotto in sei lingue, questo libro diventò e resta un riferimento obbligato nei dibattito sui metodi della storia dell'arte. Attraverso un esperimento di lettura dei due quadri più famosi e più controversi di Giorgione, la Tempesta e i Tre Filosofi, esso propone una riflessione sul carattere dell'argomentazione, le oscillazioni interpretative e lo statuto della prova nell'analisi iconografica, ma anche nello studio delle letture precedenti di quei dipinti e dei rispettivi approcci critici.
AUTORE | Salvatore Settis |
DATA | 1978 |
DIMENSIONE | 1,33 MB |
Cominciamo dall'inizio. Siamo a Venezia nel 1530. La prima volta che la tempesta di Giorgione fa la sua comparsa è proprio durante quest'anno, quando Marcantonio Michiel scrive tra i suoi appunti di aver visto in casa di Gabriele Vendramin, un quadro che corrisponde alla perfezione alla descrizione di una tempesta identica a quella fatta da Giorgione.
Un angelo in mezzo alla Tempesta. Quarant'anni sono passati da quando usciva per Einaudi la prima edizione del mio La «Tempesta» interpretata. Giorgione, i committenti, il soggetto (1978). Nella mia intenzione, la parola «interpretata» del titolo non voleva sbandierare un'interpretazione, la mia, da sfoggiare come certa e - di Salvatore ...
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